glossario

Southern Good Ol’ Boys System

Con l’espressione ‘good ol’ boys’ ci si riferisce normalmente ad un gruppo di uomini bianchi con un background sociale ed educativo simile, i quali sono soliti aiutarsi a vicenda negli affari e nelle questioni private.

‘Southern Good Ol’ Boys System’ restringe l’area di questo stereotipo facendo riferimento al ‘buon vecchio sistema del Sud’ inteso come l’insieme di abitudini consolidate e tipiche di questa area geografica quali l’ospitalità, la cordialità, la disponibilità, ma anche una certa propensione al nepotismo e alla corruzione quando queste sono sostenute da una indissolubile logica di gruppo.

Good Ol’ Boy

L’espressione ‘Good Ol’ boys’ non avrebbe bisogno di spiegazione per nessuna persona proveniente da un qualsiasi Stato del Sud statunitense.

La riconoscerebbero istintivamente anche solo, banalmente, da una connotazione geografica: il ‘good ol’/old boys’ è il ‘buon vecchio bravo ragazzo’ che non si trova oltre il confine nord con la Virginia o oltre il confine ovest con il Texas.

Nel 1974 un articolo del ‘The New York Times’ intitolato “Are the Good Ol’ Boys still around in the South?” si interrogava sulla possibile estinzione di questa categoria.

La paura era che l’incalzante globalizzazione, promuovendo usi e costumi diversi a discapito di quelli più genuini, potesse portare alla perdita dei tratti distintivi di questo gruppo.

Nel periodo del Movimento per i Diritti Civili, la stampa del Nord si riferiva agli sceriffi, alle guardie carcerarie o a chiunque possedesse un pastore tedesco, come a un ‘good old boy
Fonte: https://www.nbcnews.com/id/wbna6832941
Campagna elettorale di Eugene ‘Bull’ Connor come Governatore di Stato. Bull Connor era politico americano, addetto alla pubblica sicurezza della città di Birmingham, Alabama negli anni del Movimento. Un bianco del Sud, razzista e despota che abusava del proprio potere forte del sostegno incondizionato dei suoi collaboratori. Fonte: https://civilrightsheritage.com/2014/09/14/1950-bull-connor-segregation-political-ad/
  • Chi sono i ‘Good Ol’ Boys’?

Con questa espressione ci si riferisce ad un gruppo di uomini con un background sociale ed educativo simile che si aiutano a vicenda negli affari e nelle questioni private.

Letteralmente: una rete amicale di vecchi bravi ragazzi.

Ha origine nella cultura britannica dove fa riferimento alla conservazione delle élite sociali (l’espressione “Non è quello che conosci, è chi conosci” è associata a questa tradizione).

La declinazione statunitense è decisamente più sfaccettata.

In linea generale si riferisce all’uomo bianco, generalmente proveniente dal Sud rurale, a cui si riconoscono qualità associabili alla cultura maschio-centrica tipica del Sud conservatore.

Un uomo con un network di amicizie prestabilite che normalmente si assistono l’un l’altro in questioni sociali, economiche e di carriera.

Lo stereotipo vuole che questi siano particolarmente sofisticati e acculturati, ex alumni di scuole prestigiose, magari di soli uomini, che nel tempo hanno mantenuto un sistema di relazione chiuso che limita le opportunità di accesso al gruppo a chiunque non possegga questo pedigree.

Sono uomini che hanno la sicurezza di poter sempre contare su un nutrito gruppo di amici fidati e, se da una parte questa garanzia è rassicurante, dall’altra può portare facilmente ad atteggiamenti di nepotismo e corruzione.

Normalmente le statistiche ci suggeriscono che si tratta molto spesso di individui soci all’interno di un rinomato studio di avvocati o che ricoprono cariche politiche prestigiose all’interno del sistema governativo statale.

Ma non sempre.

Il giornalista texano Larry L. King, che si è sempre definito un redneck, in una intervista al ‘Texas Monthly’ sostenne che un ‘good ol’ boy’ è un redneck che nel tempo si è raffinato.

Un curriculum da ivy leaguer non è dunque la conditio sine qua non.

Un ‘good ol’ boy’ può essere anche un uomo bianco di estrazione sociale decisamente più ordinaria.

Lo si può facilmente trovare ai raduni dei monster truck (camion o trattori montati su ruote giganti) o a incontri di pro wrestling.

Di solito è amichevole, ospitale, dotato di capacità pratiche e gran lavoratore.

Beve grandi quantità di birra scadente, ascolta la musica country, va a caccia e pesca e guarda il football americano.

Probabilmente lavora in qualche ufficio nella periferia di Atlanta o di Little Rock, ma non appena possibile torna nella sua small town rurale.

Paul Hemphill, autore e giornalista, ha dedicato gran parte dei suoi scritti alla narrazione del ‘good ol’ boy’.

Sosteneva che mentre uno yankee del Nord si limita alla definizione di ‘bravo ragazzo’, una qualsiasi persona del Sud lo riconosce istintivamente facendo riferimento a un redneck o a un cracker che probabilmente frequenta, per esempio, il Grand Ole Opry (il teatro mecca per gli artisti e amanti della musica Country, situato a Nashville, Tennessee).

Paul Hemphill. nato nel 1936 a Birmingham, Alabama, è un giornalista e autore americano che ha scritto molto su temi tipici degli Stati del Sud: musica country, evangelismo, football  e corse automobilistiche. Ha scritto diversi libri tra cui ‘The Good Old Boys’, raccolta dei suoi articoli di giornale su cantanti country e giocatori di baseball.

Il suo romanzo del 1973 ‘Long Gone’ è stato adattato a film (non un capolavoro, capiamoci! Ma una sintesi leggera e di facile lettura dello stile ‘south’).
Negli anni Paul Hemphill ha preso le distanze dalla cultura sudista e dal padre, un uomo profondamente razzista. La sua relazione con il padre è divenuta la base del suo libro del 1993 ‘Leaving Birmingham: Notes of a Native Son’.
Ho passato una serata al Grand Ole Opry in un mio viaggio a Nashville nel 2018. Cosa dire: sul podio delle esperienze memorabili fra tutte quelle fatte durante i miei viaggi negli Stati Uniti. Video girato al ‘Grand Ole Opry’ a Nashville, Tennessee. Agosto 2018
Quella sera si esibiva Trace Adkins, una autentica leggenda nell’olimpo della musica country. Nell’arco della serata ha investito la giovane promessa Dustin Lynch come nuovo membro del Grand Ole Opry. L’investitura è una tradizione e funziona ad invito; per diventare membro del G.O.O e quindi per potersi esibire, è necessario ricevere un ‘invito’ formale da parte di un membro anziano (in questo caso Trace Adkins). Video girato al ‘Grand Ole Opry’ a Nashville, Tennessee. Agosto 2018
  • Due prototipi di ‘Good Ol’ Boys’

IL PRIMO: lo stereotipo del ‘good ol’ boy’ rurale, un po’ ignorante, trova una sintesi nell’immagine della giuria bianca selezionata per deliberare al processo per l’omicidio di Emmett Till. Bianchi farmers, provenienti dalle hills del Delta del Mississippi (ne parlo qui), profondamente razzisti, hanno speso appena qualche minuto per raggiungere un accordo di non colpevolezza nei confronti di altri due bianchi, di uguale estrazione sociale, palesemente colpevoli di tortura e omicidio ai danni di un quattordicenne.

IL SECONDO: lo stereotipo del ‘good ol’ boy’ evoluto, con una posizione sociale ed economica di prestigio, è ben rappresentata invece nel documentario Netflix: “Murdaugh murders: a southern scandal” che raccoglie tutti gli stilemi della famiglia rurale del Sud (in questo caso di Hampton County, North Carolina), bianca, ricca, prepotente.

La storia della famiglia Murdaugh è perfettamente rappresentativa di una certa cultura dove anche il potere istituzionale si piega di fronte a un nutrito e solido network di ricchezza e di potere bianco.

Gli eventi (reali) raccontati risalgono al 2021: è in corso, proprio in questi giorni, il processo.

Guardandolo troverete da soli la risposta a una certa previsione fatta dal ‘The New York Times’: anche le grandi testate giornalistiche possono sbagliare.

Buona visione!

La giuria di soli uomini bianchi selezionata al processo per l’omicidio di Emmett Till. Fonte dell’immagine: https://www.ossin.org/i-giorni-cantati/1467-bob-dylan-the-death-of-emmett-till
Il documentario ‘Murdaugh murders: a southern scandal‘ è disponibile su Netflix.
Fonte dell’immagine:
https://www.seventeen.com/celebrity/movies-tv/a43011891/where-is-alex-murdaugh-now-murdaugh-murders/