WEST MEMPHIS THREE

Parte 9 – Il verdetto

Dopo diciassette giorni di processo, il 18 Marzo 1994, gli imputati Jason Baldwin e Damien Echols vengono giudicati colpevoli e condannati, rispettivamente, all’ergastolo e alla pena di morte.


Damien Echols nel momento della lettura della condanna indossa una t-shirt Harley Davidson che riporta in basso la scritta ‘Running Free’…Foto della foto scattata a Jonesboro davanti al Creaighead County Detention Center dove si è tenuto il processo.

dal libro ‘Life after Death’ di Damien Echols

“…E’ devastante, anche quando te lo aspetti. Mentre veniva data lettura del verdetto, sentii Domini scoppiare in singhiozzi e correre fuori dal tribunale. Non potei voltarmi a guardare perché le gambe non mi avrebbero retto. Ero determinato a non far vedere quanto mi stavano facendo male: mi rifiutavo di dargli questa soddisfazione. Non avrei pianto, non sarei svenuto e non avrei mostrato nessuna debolezza. Per riuscire a stare in piedi fui costretto ad appoggiare le mani sul tavolo, ma cercai di farlo sembrare un gesto casuale. Dentro cominciai a morire. Per me non c’era un solo posto sicuro al mondo. Avevo lo stomaco pieno di acqua ghiacciata. Sentire il pianto di Domini fu la fatidica goccia: qualcosa dentro di me si spezzò. Niente e nessuno sarebbe stato in grado di rimettere insieme i miei pezzi… Il giorno seguente mi condannarono a morte… Destinazione: il braccio della morte”.

L’Arkansas è a quel tempo uno dei cinque Stati che gestisce il processo penale dividendolo in due parti: la prima per determinare l’innocenza o la colpevolezza, la seconda per determinare e stabilire la pena.

Poco prima della sentenza Damien, intervistato, dice che se verrà ritenuto innocente vorrà conseguire un Ph.D. per corrispondenza per diventare un esperto di culti (dimostrando uno spiccato sense of humor nonostante le circostanze). Si lamenta che dal momento del suo arresto non gli è stato permesso leggere libri né di Stephen King, né di Anne Rice e che ha dovuto accontentarsi di alcuni romanzi Western, l’unica lettura ammessa in carcere.

Il primo verdetto arriva dopo diciassette giorni di processo, il 18 Marzo 1994. I membri della giuria, basandosi su prove circostanziali, dichiarano gli imputati colpevoli dei reati a loro ascritti (per la prima volta dall’inizio del processo in aula c’è anche il figlio appena nato di Damien, Seth, con sua mamma Domini).

A sinistra Damien con in braccio il figlio Seth, nato poco prima della sentenza di condanna a morte.
“…L’unica volta che mi fu permesso di toccarlo (il figlio Seth) o di tenerlo fu durante il processo, qualche mese dopo: mentre le telecamere erano in funzione, la Corte mi permise di prendere in braccio mio figlio a beneficio degli spettatori” (dal libro ‘Life after Death’ di Damien Echols).
Sopra Jason, nei primi giorni di detenzione. Quando ricevette il verdetto di ergastolo Jason era minorenne: solo nel 2012 la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dichiarato incostituzionale l’ergastolo per minorenni senza libertà vigilata o possibilità di revisione della pena.

Il secondo verdetto condanna Jason all’ergastolo senza condizionale e Damien alla condanna a morte  per iniezione letale da eseguirsi in data 5 maggio 1994.

dal libro ‘Life after Death’ di Damien Echols

“…Il concetto di “ogni oltre ragionevole dubbio “scomparve; quanto al suo amico, “innocente fino a prova contraria” aveva lasciato da tempo l’edificio. A meno che tu non abbia un paio di milioni di dollari a portata di mano per far accorrere in tuo aiuto un vero principe del foro. A quei tempi, però, ero uno stupido. Avevo ancora le labbra sporche di latte. Ero convinto che lo scopo del sistema giudiziario fosse assicurarsi che venisse fatta giustizia. E’ così che funziona in tv. Mentre io contavo sull’intervento divino, loro pianificavano la mia eliminazione…Non c’è modo di spiegare la pazzia del sistema a chi non è mai stato stretto nel suo viscido abbraccio…Tutti nel blocco, con un’unica eccezione, erano giovani – oltre che di colore – e tutti erano già stati in prigione almeno una volta.


Prigione di contea di Monroe dove Damien venne trattenuto in custodia cautelare fino al verdetto di condanna. Foto scattata a Claredon, Arkansas. Estate 2022.
“…Le guardie della prigione della contea di Monroe erano diverse da qualsiasi altra io abbia mai incontrato da allora. Erano persone gentili, educate, dall’aspetto curato – non erano per nulla violente. Ciò mi indisse erroneamente a pensare che tutte le guardie fossero così”. dal libro ‘Life after Death‘ di Damien Echols

Le loro famiglie non possono che soffrire in privato, mentre la comunità pensa di poter tornare a dormire notti tranquille.

L’avvocato di Echols dopo la sentenza dichiara: “Damien iniziò ad essere un sospettato nel momento in cui parlò del suo credo nella Wicca e questo non avrebbe mai dovuto diventare un tema di discussione. Fa parte dell’essere adolescenti quello di farsi domande sulle convinzioni religiose o sui nostri genitori. Ma il farlo non significa essere degli assassini! E’ ancora legale in America avere delle cose strane in camera da letto. E non significa essere degli assassini!”.

La madre di Damien, davanti ai giornalisti, sostiene che a suo avviso avevano semplicemente bisogno di colpevoli a tutti i costi e che per questo li hanno condannati. La madre e il fratello di Jason, davanti alle telecamere sostengono fermamente la sua innocenza.


Il Tucker Unit – Arkansas Department of Correction, meglio conosciuto come il ‘Tucker Max‘.
Foto e video fatti sulla 2400 State Farm Rd, Tucker, Arkansas.
Estate 2022

dal libro ‘Life after Death’ di Damien Echols

“…Andare dal tribunale della contea di Craighead all’unità di massima sicurezza di Tucker – carcere conosciuto più brevemente come “Tucker Max” – sempre in Arkansas, richiese circa tre ore.…le prigioni di Contea sono l’asilo. Il penitenziario è per coloro che vogliono prendersi una laurea in brutalità. Ero intontito, non riuscivo a pensare. Adesso so che si trattava di una combinazione di shock e di disturbo post traumatico da stress, la stessa che sperimentano i soldati dopo il combattimento… La data della mia esecuzione era stata fissata per il 5 maggio. Era solo ad un paio di mesi di distanza. – Non preoccuparti, – mi avevano detto gli avvocati. – La prima data di esecuzione non significa nulla. Tutti ne ricevono una, ma ottenere un rinvio dell’esecuzione è automatico”.

dal libro ‘Life after Death’ di Damien Echols

…La prima telefonata fu ai miei genitori…all’epoca il sistema era a dir poco labirintico. Bisognava compilare una valanga di moduli solo per fare una telefonata di cinque minuti. Ci voleva più o meno una settimana perché i moduli venissero esaminati e poi approvati o rifiutati. Adesso è molto diverso, perché il sistema carcerario ha un accordo con una compagnia telefonica per spartirsi il costo di ogni chiamata: adesso, tutti possono telefonare più o meno quando vogliono, sempre che se lo possano permettere. Il carcere ne ricava profitti enormi: una chiamata di quindici minuti tu può costare fino a venticinque dollari

Fonti:

  • Mara Leveritt: ‘Devil’s Knot’
  • Damien Echols: ‘Il Buio dietro di me’
  • George Jared: ‘Witches in West Memphis
  • Damien Echols and Lorri Davis: ‘Yours for Eternity’
  • Damien Echols: ‘Almost Home
  • Joe Berlinger e Bruce Sinofsky: ‘Paradise Lost Trilogy
  • Amy Berg: ‘West of Memphis
  • Documentario Sky: ‘The forgotten West Memphis Three