WEST MEMPHIS THREE

PARTE 16 – WEST MEMPHIS THREE: LIBRI E TV

Dal 1993 ad oggi la storia dei West Memphis Three è stata raccontata non solo tramite cronaca giornalistica, ma anche attraverso libri, film, documentari e musica.

In molti di questi Damien, Jason e Jessie hanno partecipato in prima persona; in altri la loro storia ha funto da ispirazione per la creazione di personaggi e trame televisive.


Indice:

  • Libri
  • Film e Docufilm
  • Serie TV
  • Musica

Libri

  • ‘Il buio dietro di me’ di Damien Echols

‘Il buio dietro di me’ (il cui titolo originale è ‘Life After Death’) è una autobiografia scritta da Damien Echols pubblicata poco dopo la sua liberazione. Racconta molto della sua esperienza in un carcere di massima sicurezza e della sua breve vita di adolescente nell’Arkansas degli anni ’90, prima di finire per quasi vent’anni nel braccio della morte. E’ un libro estremamente intimo: Damien mi ha fatta entrare in punta di piedi tra le pagine della sua vita portandomi a un coinvolgimento totale dalla prima all’ultima pagina. E’ una delle autobiografie migliori mai lette oltre a essere un libro che ha saputo raccontare in maniera limpida e senza filtri cos’è la vita di un white trash nel Sud degli Stati Uniti.

  • ‘Almost Home’ di Damien Echols

Si può considerare una sorta di bozza di ‘Life After Death’. Il libro è una raccolta di tutti gli scritti che Damien ha elaborato durante la sua detenzione. Scritti sulla sua vita da libero e scritti sulla sua vita da detenuto. E’ stato pubblicato nel 2005, sei anni prima rispetto alla sua liberazione.

  • ‘Yours for Eternity: a love story on death row’ di Damien Echols e Lorri Davis

E’ stato pubblicato tre anni dopo il successo nazionale di ‘Life After Death’. Il libro è una raccolta delle lettere che Damien e Lorri si sono scritti dal 1996, anno in cui si sono conosciuti, fino all’agosto del 2011, ultimo mese della sua detenzione.

Lorri Davis, ancora oggi sua moglie, è stata una figura fondamentale nella vita di Damien e nelle sorti di tutti e tre i ragazzi combattendo attivamente e senza sosta affinchè venisse riconosciuta la loro innocenza. Non è solo un libro d’amore, anzi! Sono inevitabilmente narrati molti dei lenti sviluppi investigativi e molto ‘southern way of life‘ (Lorri è nata in Virginia).

  • Devil’s Knotdi Mara Leveritt

Mara Leveritt è una giornalista investigativa dell’Arkansas che ha seguito in prima persona il caso per l’Arkansas Democrat Gazette. Per sua stessa ammissione il caso la colpì più di quanto avrebbe dovuto vista la sua professione e nel 2002 ha scritto il libro ‘Devil’s Knot’ da cui è stato tratto l’omonimo film. Il libro è una cronaca puntuale degli sviluppi investigativi e processuali intervallati dal racconto e dalla descrizione di ogni protagonista intervenuto nella storia dei West Memphis Three.

Mara Leveritt è una giornalista che si occupa da sempre di criminalità e istituti penitenziari dell’Arkansas. Insegna presso la Arkansas University.

  • ‘Dark Spell’ di Mara Leveritt

Mara Leveritt in questo libro racconta l’esperienza di un minorenne condannato come un adulto ad una sentenza di ergastolo trascorsa in un istituto di massima sicurezza dell’Arkansas. Gli scritti sono frutto delle numerose interviste, scambi epistolari e visite che Leveritt ha compiuto, negli anni, nel corso della detenzione di Jason Baldwin, il più giovane tra i tre imputati. Pubblicato dopo ‘Devil’s Knot’ è il secondo di una trilogia (ancora incompleta) dedicata al caso dei West Memphis Three che Mara Leveritt ha sempre dichiarato di voler scrivere.

  • ‘Witches in West Memphis’ di George Jared

George Jared è un giornalista dell’Arkansas che ha seguito il caso come inviato a tutti i processi dei West Memphis Three. Il libro è una raccolta degli articoli di cronaca scritti a seguito di ogni suo intervento, intervallati da interviste a Damien Echols durante la sua detenzione e ad altri protagonisti della storia, compreso Terry Hobbs.

  • ‘Untying the Knot’ di Greg Day e John Mark Byers

Cringe, ma in linea con il suo bisogno di ‘esserci’, John Mark Byers incarica il decisamente sconosciuto Gred Day di raccontare gli eventi dei West Memphis Three attraverso il suo punto di vista. Un libro (che evidentemente non vuole ‘essere giudicato dalla sua copertina‘) di oltre duecento pagine, ahimè, ancora da leggere. Vi aggiornerò.

  • ‘Boxful of Nightmares’ di Vicky Edwards

Quanto scritto per ‘Untying the Knot’ vale per ‘Boxful of Nightmares’ commissionato da Terry Hobbs, dopo la liberazione dei West Memphis Three, quando hanno iniziato a circolare voci sempre più insistenti rispetto ad un suo presunto coinvolgimento negli omicidi. Ancora da leggere.


Film e Docufilm

  • ‘Paradise Lost Trilogy’ di Joe Berlinger e Bruce Sinofsky

Nei primi giorni che seguono gli omicidi, Bruce Sinofsky e Joe Berlinger vengono informati da un loro collaboratore su un singolare caso di cronaca nera avvenuto in Arkansas. Decidono di partire immediatamente alla volta di West Memphis per seguire e documentare le indagini e soprattutto la crescente convinzione da parte della comunità che le morti dei tre bambini abbiano a che fare con un rituale satanico.

‘Paradise Lost: the child murders at Robin Hood Hills’ è stato proiettato per la prima volta nel 1996 e segue la vicenda dalle indagini fino alla condanna ai danni di Damien, Jason e Jessie. I registi intervistano molte persone della comunità, ufficiali del Dipartimento di Polizia di West Memphis e le famiglie di entrambe le parti: vittime e (presunti) colpevoli.

‘Paradise Lost 2: Revelations’ è stato rilasciato nel 2000. Joe e Bruce continuano a comunicare con i tre ragazzi visitandoli e intervistandoli in carcere. Si mettono in contatto con i numerosi gruppi di supporto e ritornano a West Memphis dove si incontrano nuovamente con i famigliari delle vittime e in particolare con John Mark Byers su cui iniziano a circolare voci di un possibile coinvolgimento nel triplice omicidio.

‘Paradise Lost 3: Purgatory’ è stato rilasciato nel 2011, un mese dopo la liberazione dei tre ragazzi. Il documentario segue in particolare il team di avvocati di Damien Echols in procinto di far analizzare prove mai esaminate. I sospetti iniziano a concentrarsi su Terry Hobbs, patrigno di Stevie Branch, il cui DNA è stato ritrovato sui lacci delle scarpe che legavano i bambini.

Tutti e tre i documentari sono stati pluripremiati e per la prima volta i Metallica hanno permesso che la loro musica venisse utilizzata come colonna sonora in una produzione cinematografica.

Dopo la proiezione di questi documentari, molti arkansan (abitanti dell’Arkansas) hanno dichiarato di aver provato profondo imbarazzo nel prendere consapevolezza del bigottismo e della arretratezza culturale che permea le zone più rurali dello Stato.

  • ‘Devil’s Knot’ di Atom Egoyan

Il film, diretto da Atom Egoyan, è uscito nel 2013 ed è tratto dall’omonimo libro di Mara Leveritt. La storia dei West Memphis Three è raccontata attraverso le indagini dell’investigatore privato Ron Lax. E’ abbastanza fedele ai fatti anche se il contesto culturale è inspiegabilmente ripulito dagli stilemi tipici dei white trash e del Sud degli Stati Uniti depotenziando il peso che il bigottismo di provincia ha avuto in questa vicenda.

  • ‘West of Memphis’ di Amy Berg

‘West of Memphis’, uscito nel 2012, è diretto da Amy Berg e prodotto da Peter Jackson, Damien Echols e Lorri Davis. Il documentario si concentra in modo particolare sulle nuove evidenze che i test del DNA del 2007 hanno portato alla luce. Il miglior documentario, a mio avviso, subito dopo la trilogia di ‘Paradise Lost’.

  • ‘Gli Angeli della tana del Diavolo’

Una mini serie del 2020 di due puntate il cui titolo originale è ‘The Forgotten West Memphis Three’ che concentra la sua attenzione sulla mancanza di prove a sostegno della colpevolezza di Damien, Jason e Jessie, supportando la richiesta degli attivisti affinchè i reperti conservati nel Dipartimento di Polizia di West Memphis vengano rianalizzati scagionando definitivamente i ragazzi e trovando il vero colpevole.


Serie TV

  • ‘True Detective 3’ scritto da Nic Pizzolatto

La trama della terza stagione di ‘True Detective’, scritta da Nic Pizzolatto e diretta da Jeremy Saulnier, è ambientata in Arkansas e si ispira chiaramente alla storia di cronaca nera avvenuta a West Memphis. Due bambini, usciti in bicicletta, vengono ritrovati morti in un bosco. Durante le indagini gli investigatori scoprono segreti e misteri che coinvolgono le famiglie delle vittime. Da vedere a prescindere dal parallelismo con questa storia. Ben costruita, ma comunque seconda rispetto all’insuperabile ‘True Detective 1’.

  • ‘Stranger Things’: il personaggio di Eddie Munson

Edward ‘Eddie’ Munson interviene nella quarta stagione di ‘Stranger Things’ come leader dell’ Hellfire Club della Hawkins High School. La sua figura è dichiaratamente ispirata a Damien Echols: il suo essere un outsider, il suo gusto per il macabro, la passione per il metal e Dungeons &Dragons lo rendono inviso alla piccola e bigotta comunità in cui vive, portandolo ad essere il sospettato numero uno per l’omicidio della cheerleader Chrissy. Gli abitanti di Hawkins sono convinti che i suoi gusti macabri siano l’insindacabile segno della sua affiliazione ad un culto satanico.


Musica

  • ‘Free the West Memphis 3’

Pubblicato nel 2000 e prodotto dalla Koch Records, l’album comprende 15 brani registrati appositamente per il progetto di supporto alla causa ‘Free the West Memphis Thre’ (alcuni sono brani originali, alcuni sono cover).

  • ‘West of Memphis-Voices for Justice’

L’album è stato pubblicato nel 2013 è contiene 14 brani che hanno fatto parte dell’omonimo documentario. Tra gli artisti compaiono: Henry Rollins, Natalie Maines, Marylin Manson, Eddie Vedder, Bob Dylan e Nick Cave.

  • ‘Rise Above’

E’ un album del 2002 composto da 24 cover di brani dei Black Flag eseguite dalla Rollins Band in collaborazione con vari artisti tra cui Iggy Pop, Ice T ed Henry Rollins.

  • ‘West of Memphis’ original soundtrack by Nick Cave & Warren Ellis

Album strumentale uscito nel 2014; molti degli 11 pezzi sono parte della colonna sonora del film di Amy Berg ‘West of Memphis’.