WEST MEMPHIS THREE

PARTE 14 – LIBERI

Quando hai rimosso l’impossibile, qualsiasi cosa rimasta è probabilmente la verità

Sherlock Holmes

Il 19 Agosto 2011 Damien, Jason e Jessie vengono scarcerati grazie ad un accordo legale chiamato Alford Plea.

Il sistema giudiziario dell’Arkansas ha fallito catastroficamente in questo caso e l’improvvisa liberazione ha lasciato i più disorientati. Come mai un’inversione così repentina? E perchè? La verità è nascosta tra innumerevoli astuzie, cavilli legali e mai esaminati nodi che hanno legato questo caso dall’inizio e limitato la giustizia per anni.


Indice:

  • Una nuova udienza
  • L’Alford Plea

Una nuova udienza

Nel 2011 Brent Davis viene eletto giudice di distretto al posto di David Burnett che diventa Senatore di Stato dell’Arkansas mentre l’ex prosecutor John Fogleman viene sconfitto per un posto nella Corte Suprema Dell’Arkansas. Questo nuovo assetto politico rappresenta la possibilità di una forma di giustizia per i West Memphis Three.

La Corte Suprema dell’Arkansas non aveva accettato la richiesta di un nuovo processo, ma aveva rimandato il caso alla Corte del Circuito dove ora viene ordinata una nuova udienza con un giudice neo eletto che avrebbe valutato le più recenti prove del DNA. 

Per i West Memphis Three c’è una nuova possibilità in corte.

L’udienza viene fissata il 5 Dicembre 2011.

Nel frattempo l’avvocato della difesa Braga e Patrick Bensa (il procuratore dello stato dell’Arkansas con cui la Difesa stava lavorando) si mettono in contatto con il procuratore generale Dustin McDaniel e, dopo qualche trattativa, McDaniel e Scott Ellington (il procuratore della contea) propongono di liberarli tutti e tre se si fossero dichiarati colpevoli attraverso un cavillo legale chiamato Alford Plea.

dal libro ‘Life after Death’ di Damien Echols

…i nostri avvocati, Lorri, tutti avevano messe le tende al Capitol Hotel…lo Stato aveva detto chiaramente che se la voce fosse arrivata ai media, l’accordo sarebbe saltato quindi la segretezza era un’esigenza assoluta. Quella stessa sera Lorri telefonò a Holly, la donna con cui Jason si era scritto più spesso negli ultimi anni e scoprì che lui in realtà sapeva dell’accordo e lo aveva rifiutato…Jason aveva finito con l’amare la prigione. La sua situazione non era uguale alla mia: aveva un lavoro, era diventato amico delle guardie e non vedeva l’ora che iniziassero le lezioni di quell’anno nella scuola del carcere. Aveva anche detto, in precedenza, che non aveva nessuna intenzione di concedere niente ai suoi accusatori”.

Foto scattata a Little Rock, Arkansas. Estate 2022

dal libro ‘Life after Death’ di Damien Echols

…e la risposta di Holly a Lorri fu altezzosa: lei e Jason si sentivano moralmente superiori ai termini dell’accordo a dispetto del fatto che non ci fosse alcuna garanzia sul nostro futuro. Lorri riattaccò e chiamò Eddie Vedder per metterlo al corrente degli ultimi sviluppi. Lui, a sua volta, chiamò Holly e la implorò di far ragionare Jason quando le avesse telefonato la mattina seguente, come faceva ogni sabato…vedere casa tanto vicina, eppure al di là della mia portata era un dolore indescrivibile”.

…Lorri avrebbe dovuto allontanarsi da tutto ciò che si era costruita a Little Rock, perché era escluso nel modo più assoluto che io rimanessi anche solo per un breve periodo in Arkansas. La notte del 17 a Lorri giunse voce che, finalmente, Jason aveva acconsentito. Finalmente si era reso conto che io ero in pericolo e che tutti noi non ce la facevamo più. Si era anche reso conto che, se non si fosse unito a noi nell’accordo per il patteggiamento, sarebbe rimasto solo. Era stato il mio caso a sollevare gran parte del clamore sui “Tre di West Memphis” e se io e Jessie fossimo riusciti a farci liberare senza di lui sarebbe calato molto l’interesse pubblico per il suo caso. I fondi stavano per finire”.

Il giorno più importante per i tre arriva il 18 agosto 2011 presso il tribunale di contea. Damien, Jason e Jessie vengono trasferiti, dalle loro rispettive prigioni, al Craighead County Detention Center quello stesso giorno.

Ai tre è stato chiesto di portare con loro tutti i propri averi e beni quotidiani.

Sono le 10:10 del mattino: i WM3 sarebbero stati liberati in 24 ore.

La Craighead County Courthouse era il tribunale dove avevano avuto luogo molte udienze relative ai West Memphis Three.

dal libro ‘Life after Death’ di Damien Echols

…dentro (al furgone cellulare) c’era Jessie e ci mettemmo subito a parlare, come se non fosse passato un giorno da quando ci avevano arrestati. Mi raccontò della ragazza che aveva a diciassette anni e mi disse che voleva tornare a casa, a West Memphis. Fu travolgente. Andammo fino al Tucker per prelevare Jason. Quando salì sul furgone mi guardò e io gli dissi: “si va a casa”. Lui rispose: “Già” e dopo qualche minuto ci mettemmo a parlare. Si fermarono a una stazione di servizio e ci portarono delle merendine e qualche lattina di Mountain Dew, e noi tre ce ne restammo seduti dietro in catene, a bere con le cannucce. Furono i festeggiamenti più strani a cui abbia mai preso parte. Arrivammo alla prigione di Jonesboro…mi dissero di aspettarmi un’udienza relativamente breve: avrei fatto la mia dichiarazione e il giudice l’avrebbe accettata formalmente. Rimasi quasi tutta la notte seduto sul bordo del letto, in attesa del mattino. L’udienza iniziò intorno alle undici del 19 agosto…fummo portati nella stanza dei giurati e restammo lì, sempre in catene, per circa mezz’ora”.

Ho comprato la mia prima Mountain Dew proprio sul tratto di strada che dal Tucker porta a Jonesboro. Non so se fosse la stessa stazione di servizio, ma nel ripercorrere le tappe di questa storia non ho voluto sottovalutare i dettagli. La ‘Mountain Dew’ così come la ‘Moon Mist’ sono considerate per antonomasia le bevande ‘Poor White Trash’. Foto scattata in Arkansas sulla US 67. Estate 2022.

Il Craighead County Detention Center è la prigione in cui Damien viene tenuto in custodia nei giorni del processo. Foto scattata a Jonesboro. Estate 2022
Nella Craighead County Courthouse (limitrofa al Detention Center) viene pronunciata, nel 1994, la sentenza di condanna a morte ai danni di Damien.
In questo stesso complesso, 18 anni e 68 giorni dopo quel giorno, Damien, Jason e Jessie verranno dichiarati liberi. Foto scattata a Jonesboro. Estate 2022.

L’Alford Plea

Il giorno successivo, il 19 agosto, inizia come un qualsiasi altro giorno nella sala conferenze. Il nuovo giudice David Laser permette la registrazione dell’udienza e alla stampa di presenziare sedendosi nello spazio della giuria.

Una volta che anche i famigliari si sono seduti, rimangono pochi posti liberi per assistere al procedimento.

John Mark Byers, Pam Hobbs e altri membri delle famiglie coinvolte sono presenti. C’è anche Terry Hobbs.

Sostenitori dei West Memphis Three fuori dalla Craighead Courthouse. Fonte: https://www.kait8.com/story/15297100/arkansas-judge-accepts-plea-deal-frees-west-memphis-3/
Michelle, sorella di Damien, spinge la mamma verso l’ingresso della Craighead Courthouse. Fonte: https://shakedowntitle.com/cases/west-memphis-3/

L’Alford Plea (accordo Alford) è un meccanismo legale piuttosto complicato in cui l’imputato si dichiara innocente ammettendo contemporaneamente che la giuria potrebbe avere abbastanza prove per condannarlo se il caso tornasse in aula. L’accordo è essenzialmente un accordo di colpevolezza. E’ un modo per scagionare lo Stato da qualsiasi responsabilità, ammettendone la buona fede. Ha preso il nome da un caso del 1970, North Carolina contro Alford, ed è anche conosciuto informalmente come “sono colpevole ma non sono stato io”.

In prima fila sono seduti Lorri Davis, moglie di Damien, Eddie Vedder, leader dei Pearl Jam e Natalie Maines, cantante delle Dixie Chicks. Tutti e tre negli anni hanno fatto il possibile per mantenere viva l’attenzione sul caso raccogliendo migliaia di dollari per sostenere spese legali e nuovi esami forensi. Non sono i familiari, ma hanno fatto sicuramente più loro che le famiglie degli imputati. Forse Damien e sua madre non si sono neanche parlati quel giorno. 

dal libro ‘Life after Death’ di Damien Echols

“…E’ una tortura sedersi a tavola per la cena mentre nessuno dice una parola e una cappa di collera repressa resta sospesa nell’aria. Non mi guardavano nemmeno. E’ impossibile anche solo mangiare in una situazione del genere e un bambino non è in grado di reggere simili pressioni psicologiche. In seguito mia madre avrebbe negato di avermi trattato così. Ha la convenientissima capacità di dimenticare le cose e di sistemare il passato per farlo corrispondere alla visione del mondo che sente di dover promuovere in un dato momento. Adesso mia madre sa davvero poco di me, ma si inventa storie in modo da sembrarmi più vicina di quanto non sia in realtà. Così si guadagna più attenzione. L’unica cosa che riusciva a calmarmi e a tranquillizzarmi in quel periodo era la musica. C’è un che di molto confortante nell’essere in una stanza fredda e buia insieme con la musica di Prince, Tina Turner, Cindy Lauper o Madonna…la musica mi portava via da me stesso e io mi ci perdevo. Ne avevo bisogno come di una droga”.

dal libro ‘Life after Death’ di Damien Echols

“…Adesso sono arrivato a un punto della vita in cui posso ripensare a loro due (i genitori) con un sentimento misto di amore, disgusto, affetto, risentimento e, a volte, anche odio. Ci sono stati troppi tradimenti per poterli mai perdonare del tutto. Non sono come mia madre, che un giorno ti dà contro e il giorno dopo torna alla normalità. Il meglio che posso fare è dire che le loro buone azioni, forse, hanno ammorbidito il tremendo impatto di quelle cattive”.

I protagonisti principali della saga sono tutti presenti.

La madre di Damien è su una sedia a rotelle vicino a Joe Berlinger e Pam Hobbs. Le due madri si sono parlate nei corridoi prima dell’udienza. Ora si abbracciano.

Stephen Branch, padre biologico di Stevie, urla “Your honor if you go through with this, you are opening a Pandora Box”. Gli ufficiali lo scortarono fuori dall’aula. 

Lo sbotto di Stephen è  fuori luogo anche per Pam Hobbs che dice che l’uomo non ha avuto nessun valore nella vita di Stevie, neanche quando era in vita.

Damien, Jason e Jessie entrano in aula con i rispettivi avvocati. Dopo poco suona la campanella dell’ufficiale preposto e l’udienza inizia mentre migliaia di sostenitori sono radunati fuori. 

Il primo step è quello di ordinare un nuovo processo.

Nel secondo step il giudice chiede ai tre se abbiano un accordo da fare prima che lui stabilisca una data per il nuovo processo.

I West Memphis Three quindi accettano l’accordo Alford.

I tre ragazzi si dichiarano colpevoli, rimanendo però innocenti. 

Sarebbero stati rilasciati, ma non prosciolti dallo Stato. 

La libertà, in quel momento, è davvero a portata di mano.

Damien nervosamente parla per primo. “Your Honor I’m innocent of these charges, but I’m entering an Alford Guilty Plea”.

Jason, a seguire, si professa con veemenza innocente, ma conviene che il caso deve chiudersi perciò accetta l’accordo.

Il giudice accoglie l’Alford Plea e li condanna per 18 anni e 68 giorni, ovvero il tempo che hanno già passato in carcere.

Molto emozionante….molto.
Una serie di elementi sono concorsi a favore dell’accettazione dell’accordo, in primis il fatto che giudici e prosecutor erano in campagna elettorale.

Dal momento che tecnicamente è un accordo di colpevolezza, gli imputati non possono citare lo Stato per ingiusta detenzione nonostante il frutto delle loro vite gli sia stato portato via.

Laser sembra simpatizzare con i ragazzi: probabilmente li considera innocenti. Si complimenta inoltre con il lavoro incessante e il supporto costante di tutti i sostenitori.

L’ostacolo più grande dell’accordo è stato Jason. All’inizio lo rifiuta. Vuole battersi in aula. Solo il pensiero della sentenza di morte di Damien riesce a convincerlo ad accettare. Senza contare che in tutti questi anni l’attenzione mediatica al caso è stata mantenuta viva grazie ad attivisti e associazioni sponsorizzate da celebrità. Celebrità che avevano empatizzato con il caso principalmente attraverso la figura di Damien. Se non avesse accettato l’accordo, in parte ottenuto grazie a quanto scritto sopra, i rischi erano due ed erano enormi: il primo era rappresentato dai fondi che si stavano esaurendo (e con questi, quindi, la possibilità di esaminare nuove prove e richiedere nuove udienze), il secondo dipendeva dalle sorti incerte di un nuovo processo che avrebbe potuto risolversi con un altro esito di colpevolezza oppure essere procrastinato per anni senza impedire a Damien la possibilità di essere, nel frattempo, giustiziato.

L’incertezza di Jason era stata riferita a Damien e per molto tempo, nei giorni a seguire, ci si è interrogati sullo stato della loro amicizia.

Ma in aula i due uomini si sono stretti in un abbraccio commovente.

Si erano incontrati decenni prima in un trailer park e questa circostanza aveva condizionato le loro vite per sempre.

dal libro ‘Witches in West Memphis’ di George Jared

“…ebbe inizio l’udienza pubblica. Il giudice annullò le precedenti condanne, ordinò nuovi processi e quindi accettò il patteggiamento pre-concordato che permetteva sia ai prigionieri, sia allo Stato di evitare i nuovi processi. Infine, condannò Echols, Balwin e Misskelley a diciotto anni e settantotto giorni di carcere, esattamente il tempo che avevano già trascorso in prigione; impose un’ulteriore condanna a dieci anni e la sospese; e alla fine avvertì i tre che, se avessero commesso un altro crimine, sarebbero tornati in prigione per scontare ancora ventun’ anni di carcere. In pochi minuti era tutto finito e i Tre di West Memphis erano di nuovo uomini liberi”.

I tre si escono dal tribunale. 

Damien e Jason salutano la folla.

Qualcuno piange. 

Jessie va via con suo padre senza molto clamore. 

I West Memphis Three, del resto, non sono mai stati amici, non c’era motivo di andare via tutti e tre insieme.

Direzione Marked Tree. Foto scattata in Arkansas. Estate 2022.
Il Memphis Arkansas Memorial Bridge è il ponte che collega Memphis a West Memphis. Video girato in Arkansas. Estate 2022.

dal libro ‘Life after Death’ di Damien Echols

“…non appena fu tutto finito e le catene scomparvero, io e Jason fummo portati direttamente agli uffici della motorizzazione nella cittadina di Marked Tree, dove ci diedero la carta di identità. Poi andammo al Madison Hotel di Memphis. Eddie Vedder ci aspettava lì e un suo assistente ci aveva preparato una suite. La prima cosa che vidi quando entrai fu un buffet: c’erano cheeseburger, patatine fritte, sandwich, insalata, minestra e praticamente ogni pietanza e bevanda possibile e immaginabile. Il mio primo pasto fuori dalla prigione fu un hamburger di angus, un sandwich al tacchino, patatine fritte e un bicchiere di Merlot. Mi sentii male subito dopo, ma ne valse la pena. Eddie era seduto su un divano e non faceva che ridere. Eravamo soltanto pochi intimi, ma c’era un grosso party in corso giù nella sala da pranzo principale: tutti stavano festeggiando. Quando scendemmo a salutare, assaggiai champagne per la prima volta in vita mia. Quel giorno Jessie Misskelley tornò a casa dal padre, in un piccolo campo roulotte di West Memphis. Alla sera, diedero una festa sul tetto del Madison per me e Jason, Eddie e Natalie Maines cantarono. Surreale. Per la prima volta in diciotto anni ero all’aperto al crepuscolo, a guardare le acque del Mississippi e il tramonto. Mi scoppiò il cuore più e più volte. Rimasi a fissare il ponte tra Memphis e West Memphis per lunghissimo tempo. Poi cadde la notte. Ero ubriaco di sensazioni. La mattina seguente salimmo su un aereo (per me era la prima volta) con Eddie Vedder, che ci portò a casa sua a Seattle. Era un paradiso”.
Damien Echols libero. Fonte: https://famous-trials.com/westmemphis/2246-freeatlast

dal libro ‘Witches in West Memphis’ di George Jared

“…Nel 1994, quando erano usciti da quello stesso tribunale dopo essere stati condannati, un’immensa folla li aspettava all’esterno per insultarli e umiliarli. Questa volta, invece, l’ammasso di spettatori li salutò con acclamazioni e applausi”.
Anche in questa occasione John Mark Byers rilascia interviste; quando qualcuno gli chiede chi, secondo lui, ha veramente ucciso i bambini e lui rivolge lo sguardo verso Terry Hobbs che esce con passo spedito verso l’altro lato dell’edificio. John Mark Byers e Pam Hobbs continuano, ancora oggi, a combattere per ottenere il riesame delle prove, ma il sistema giuridico dell’Arkansas li ostacola (compreso Scott Ellington che si rifiuta di riaprire i fascicoli). Fonte: https://arktimes.com/news/cover-stories/2011/08/24/west-memphis-free
‘3 Walk Free’.
Una volta usciti Jason ha continuato a frequentare l’Università per diventare avvocato. Ha pochi rapporti con Damien, parlano raramente, ma dice che lo avrebbe considerato per sempre un amico.
Il giornalista George Jared quando intervistò entrambi dopo la loro scarcerazione aveva scritto di avere avuto la sensazione che Jason avrebbe gestito meglio la sua vita fuori dal carcere. Damien aveva avuto un’esperienza più amara con la vita, compresa quella con i suoi famigliari. Fonte: https://www.nbcnews.com/pop-culture/pop-culture-news/west-memphis-3s-baldwin-paradise-lost-makes-moving-easier-flna1c9380776

Damien, Jason e Jessie possono iniziare una nuova vita.

Il sistema giudiziario dell’Arkansas ha fallito catastroficamente in questo caso e l’improvvisa liberazione ha lasciato i più disorientati. Come mai un’inversione così repentina? E perchè? La verità è nascosta tra innumerevoli astuzie e cavilli legali e mai esaminati nodi che hanno legato questo caso dall’inizio e limitato la giustizia per anni.

I dubbi rimangono e i protagonisti coinvolti insieme ai sostenitori continuano a chiedere agli esponenti giudiziari dell’Arkansas di riesaminare da zero il caso.

dal libro ‘Devil’s Knot’ di Mara Leveritt, da cui è stato tratto il film omonimo. Mara Leveritt ai tempi era una giornalista dell’Arkansas Time, una tra le poche ad aver messo subito in dubbio il caso.

“…Questa è la storia di una tragedia.
Le vittime, e ce ne furono molte, erano tutte minorenni.
Non solo le loro vite sono finite troppo presto, ma sono finite nell’orrore.
Le vulnerabilità dei bambini coinvolti in questa storia erano molte ed erano evidenti prima ancora che gli omicidi avvenissero.
Il contesto sociale ed economico è quello che possiamo definire come ‘poor white trash’.
La povertà e l’instabilità avevano indebolito le loro famiglie; l’intolleranza, la violenza e la corruzione degli ufficiali avevano indebolito la comunità.
Negli Stati Uniti d’America le persone accusate di un crimine sono presunte innocenti fino a prova contraria. Ma in questa storia non è stato così. Non vi è stata neanche una minima presunzione di innocenza. Di Damien, Jason e Jessie non fu provata la colpevolezza. Fu presunta la colpevolezza.
Come è possibile e perché un processo presumibilmente razionale ha dato vita ad allusioni sataniche?
Il processo ai West Memphis Three è stato un processo alle streghe. Una giuria ha condannato a morte qualcuno basandosi su nient’altro che le accuse di un bambino, una confessione fatta sotto pressione e le argomentazioni di un pubblico ministero che collegavano gli imputati a Satana.
Come può succedere negli Stati Uniti una cosa del genere?

Fonti:

  • Mara Leveritt: ‘Devil’s Knot’
  • Damien Echols: ‘Il Buio dietro di me’
  • George Jared: ‘Witches in West Memphis
  • Damien Echols and Lorri Davis: ‘Yours for Eternity’
  • Damien Echols: ‘Almost Home
  • Joe Berlinger e Bruce Sinofsky: ‘Paradise Lost Trilogy
  • Amy Berg: ‘West of Memphis
  • Documentario Sky: ‘The forgotten West Memphis Three